Teatro

60 anni fa il debutto del primo spettacolo dello Stabile di Bolzano

60 anni fa il debutto del primo spettacolo dello Stabile di Bolzano

“Ricordo la sera della “Dodicesima Notte”. Eravamo al Teatro Corso. Incasso lire 129.200. Faceva un freddo terribile, il teatro era gelido. Il pubblico si stringeva nei soprabiti, le mie attrici tremavano con le lacrime agli occhi. Valentina (Fortunato) più delle altre, perché aveva un abito scollato. Eppure le voci erano limpide, musicali, i movimenti lievi ed eleganti come sempre. “ Siamo a Bolzano, il 19 dicembre del 1950.

Così Fantasio Piccoli ricorda il giorno del debutto della “Dodicesima notte” di William Shakespeare, il primo spettacolo del Teatro Stabile di Bolzano, da lui diretto e interpretato dal Carrozzone, la sua giovane compagnia.

Esattamente 60 anni fa, attori destinati a ricoprire un ruolo di prim’ordine nel panorama teatrale italiano come Valentina Fortunato, Romolo Valli, Aldo Trionfo e Adriana Asti, inaugurarono la prima stagione dello Stabile, una delle istituzioni teatrali più longeve d’Italia. Una serata memorabile per la storia culturale della nostra comunità e non solo, che riservò ai protagonisti e agli spettatori qualche momento di suspense del tutto inaspettata…

“A un certo punto mancò la luce.” continua Piccoli. “Per caso in scena c’era un piccolo paggio (Adriana Asti) che con una candela stava facendo luce a Sir Tobia e a Andrea Aguacheek, perché la notte era sopraggiunta e dovevano andare a dormire. La luce mancò, rimase la scena illuminata solo da quella tremolante candela. Ogni personaggio ne prese una, e via via entravano con la candela in mano. Nacque una suggestione irripetibile. Quelle suggestioni teatrali che soltanto il caso, e una determinata atmosfera, possono miracolosamente creare. Impossibile ricrearle artificialmente.”

All’irripetibile debutto del primo spettacolo prodotto dallo Stabile ne sono seguiti altri 222. Spettacoli significativi, premiati da pubblico e critica come “Amleto” di Shakespeare, diretto da Maurizio Scaparro e interpretato da Pino Micol a partire dal 1972, che ha conosciuto più di 300 repliche, o “La locandiera” di Carlo Goldoni, regia Marco Bernardi, con Patrizia Milani e Carlo Simoni del 1993. Una storia lunga una vita, quella dell’istituzione bolzanina, resa possibile grazie alla collaborazione di 1075 uomini e donne, tra cui artisti, tecnici e altri collaboratori.

Nelle foto:
in alto, la Compagnia della Dodicesima Notte,
in basso a sinistra, fantasio piccoli con Franca Rame, 1956-1957
in basso a destra, Adriana Asti e Romolo Valli  in Noi moriamo sotto la pioggia